Il rito religioso


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La scelta di celebrare il proprio matrimonio secondo il rito cattolico era, fino a qualche tempo fa, più una scelta obbligata, una convenzione da rispettare.
Oggi, in seguito al numero crescente di unioni civili e di convivenze, la scelta di celebrare il sacramento sembra più consapevole, più ragionata all’interno della coppia.
Per il matrimonio religioso è prudente dare inizio alle pratiche e alla raccolta dei documenti necessari almeno 6 mesi prima della data voluta. Tale arco temporale potrebbe ulteriormente allungarsi nel caso in cui la chiesa scelta non sia la parrocchia di appartenenza di uno dei due futuri sposi, o in casi in cui siano necessarie dispense speciali. La pratica matrimoniale inizia con la scelta della parrocchia presso la quale si seguirà il corso prematrimoniale, si farà il giuramento e verranno affisse le pubblicazioni religiose. Tale parrocchia potrà essere quella di lei, quella di lui o quella legata alla residenza dove i novelli sposi andranno ad abitare. Anche se poi ci si sposerà altrove, sarà il parroco di una di queste chiese a fare le pratiche.
Il corso prematrimoniale di preparazione al sacramento dura circa due mesi, e consta di una decina di incontri tra coppie in procinto di sposarsi e il sacerdote della parrocchia scelta, con spesso interventi di educatori e di altre coppie della comunità già sposate. Oggi tali corsi tendono a non essere di carattere tecnico, fatti di ricette o istruzioni per l’uso, ma incentrati sul cercare di capire il significato del matrimonio, sul fare un cammino di coppia e di gruppo ponendosi domande che spesso non si ha il tempo di porsi, ad esempio sul senso della vita di una nuova famiglia. Per molti il corso di preparazione al matrimonio è l’occasione per riallacciare un rapporto che si è interrotto dopo il catechismo giovanile, magari per gli impegni di studio o di lavoro: il corso prematrimoniale si trova quindi spesso a dover dare non solo il senso del matrimonio ma il senso dell’intera vita di fede, ad affrontare un catechismo adulto, diverso da quello lasciato da bambini nella preparazione della Comunione. Tante coppie, inizialmente avvicinatesi al corso di preparazione al matrimonio con diffidenza, talvolta pronte solo a pagare il pedaggio di questi incontri che si è “obbligati a fare”, oltre ai tanti altri impegni da sbrigare per preparare il matrimonio, si sono trovate a mutare atteggiamento a seguito di questi interventi che permettono di affrontare il matrimonio e l’altra persona in maniera più profonda.

Documenti per il matrimonio in chiesa

È necessario, oltre alla documentazione prevista per il rito civile, procurarsi altri documenti da consegnare al parroco della parrocchia di uno degli sposi. Inoltre, quando la chiesa in sui si celebrerà il rito è diversa da quella di appartenenza degli sposi, sarà necessario chiedere un colloquio al parroco.
I documenti necessari sono i seguenti: Certificato di battesimo da chiedere al parroco della parrocchia in cui è stato celebrato. Certificato di cresima non è necessario se la data della cresima è annotata sul certificato di battesimo. In mancanza va richiesto alla parrocchia in cui si è svolta. Certificato di Stato Libero Ecclesiastico è necessario se uno dei due sposi hanno vissuto per almeno un anno, dopo il compimento dei 16 anni, in una Diocesi diversa da quella attuale. Lo scopo è quello di accertare che il richiedente non ha contratto matrimonio religioso nel periodo in cui si è allontanato dalla Diocesi. Il certificato può essere sostituito da un giuramento suppletorio. Attestato di frequenza ai corsi di preparazione al matrimonio. I corsi sono obbligatori per poter celebrare il matrimonio.

Pubblicazioni religiose vengono affisse per otto giorni presso le parrocchie dei due sposi e, se diversa, presso la parrocchia presso cui sarà celebrato il matrimonio.

Certificato di avvenuta pubblicazione rilasciato dal parroco quando sono trascorsi i termini dell’affissione.

Stato dei documenti. Il parroco che istruisce la pratica per il matrimonio rilascia alla coppia un modulo che sarà consegnato al parroco della parrocchia prescelta per la celebrazione insieme al certificato civile di avvenute pubblicazioni. Esso deve essere vidimato dalla Curia, se il matrimonio è celebrato fuori dalla Diocesi.

Certificato di consenso civile alle nozze viene rilasciato dopo essersi presentati in Comune all’Ufficiale di Stato Civile con i documenti necessari, i testimoni e i genitori che devono giurare sull’inesistenza di legami di sangue tra gli sposi.

Certificato di consenso religioso alle nozze .Dopo il colloquio con il parroco della chiesa in cui verrà celebrato il rito, egli rilascerà il documento del consenso religioso, confermando la data delle nozze.

CASI PARTICOLARI

Vedovi E’ necessario presentare in questo caso l’atto integrale di morte del coniuge, con fotocopia, rilasciato dal Comune previa autorizzazione della Procura della Repubblica. Per coloro che hanno ricevuto la dichiarazione di nullità del matrimonio dal Tribunale Ecclesiastico, è necessario presentare l’atto civile del precedente matrimonio (rilasciato dal comune sotto autorizzazione della Procura della Repubblica dove è annotata l’efficacia in Italia l’efficacia della sentenza del Tribunale Ecclesiastico) più una fotocopia. Anche nel caso di divorzio da matrimonio civile, è necessario presentare l’atto civile del precedente matrimonio (rilasciato dal comune sotto autorizzazione della Procura della Repubblica dove è annotato lo scioglimento del vincolo matrimoniale) più una fotocopia.

STRANIERI
Il Nulla Osta consolare, con fotocopia, e la legalizzazione della firma del Console da parte della Prefettura di Roma se il paese che lo rilascia non appartiene alla Comunità Economica Europea (CEE).

REQUISITI RICHIESTI DALLA LEGGE PER CONTRARRE MATRIMONIO

Aver compiuto il 18° anno d’età per entrambi; tale età può essere abbassata a 16 anni con decreto del Tribunale dei Minori a condizione che il giudice abbia accertato la maturità psichica del minore e che incorrano gravi motivi.
La sanità mentale per cui l’interdetto per infermità di mente non può contrarre matrimonio.
La libertà di “status” cioè la mancanza di un vincolo derivante da un precedente matrimonio che abbia effetti civili.
L’inesistenza di rapporti di parentela o affinità tra gli sposi.
Il matrimonio è vietato tra, chi è stato condannato per omicidio consumato o tentato, ed il coniuge della persona offesa dal delitto stesso.
La donna deve attendere almeno 300 giorni dallo scioglimento o l’annullamento o la cessazione degli effetti civili del precedente matrimonio. Non dovrà attendere tale termine se: il matrimonio sia stato dichiarato nullo per impotenza di uno dei coniugi, quando il matrimonio non è stato consumato quando lo scioglimento è avvenuto dopo tre anni di effettiva separazione

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About Massimiliano Quintiliani