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I romani ci hanno lasciato importanti eredità come le leggi, le strade, le ville , i numeri e anche il velo. Allora era “velarium flammeum”, un drapeggio dal colore rosso fiamma che copriva completamente il viso della donna e completava, insieme ad una corona di fiori, l’abito bianco. Nell’antica Roma molte unioni erano concordate con notevole anticipo e per vari motivi, soprattutto politici e d economici e molto spesso gli sposi si incontravano per la prima volta solo il giorno delle nozze. Quindi il viso della donna doveva restare nascosto in modo che lo sposo non cambiasse idea e interrompesse la cerimonia. Oggi il velo si è trasformato in un accessorio da abbinare attentamente ad ogni modello di abito da sposa, per dare un tocco di romanticismo o eleganza. Il velo da sposa dà sicuramente un tocco romantico all’abito, al quale deve essere intonato. La regola generale da seguire è quella del ‘contrario’: se il vestito è in pizzo, il velo non lo sarà e viceversa per non appesantire l’insieme.
La scelta più solenne è quella del “velo all’americana“, più corto davanti che dietro, cela il volto della sposa.
Sarà lui a sollevarlo nel momento dell’incontro davanti all’altare.
Più semplice quello portato “a manto“, appoggiato sul capo, in questo caso si avrà cura di sceglierne uno dal bordo particolare: fiori, nastro in raso, cristalli.
Un’altra soluzione è quella del velo a “triangolo“, appuntato con un pettinino ai capelli raccolti, è composto da più strati che creano volume: una soluzione di sicuro effetto.
Il velo deve poi essere applicato sull’acconciatura: a seconda dei gusti si può optare per un semplice pettinino da inserire tra i capelli, ve ne sono di invisibili, ma anche di elaborati, decorati con strass o perline, veri e propri gioielli. Oppure si può preferire un diadema, decisamente più impegnativo, che deve essere pienamente armonizzato con la pettinatura.
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