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Il matrimonio in alcuni Paesi come l’ India è considerato sacro, non soltanto perché è l’ unione di due persone, ma anche perché esso consiste nell’ unione di due famiglie, nella continuità come la nascita dei figli e soprattutto il saldo di un debito con gli antenati, secondo quanto è scritto nelle scritture dei Veda.
Nessun altro matrimonio ha una così ampia consistenza di riti e tradizioni come quello indiano.
Innanzitutto, la prima tappa del rito comincia già il giorno precedente al matrimonio, quando le mani e i piedi della sposa vengono dipinti con l’ “henna”, in presenza delle amiche che canteranno inni d’ auguri. Verrà montato, inoltre, un gazebo dove è la sposa, pieno di fiori ed al centro sarà acceso un fuoco sacro, testimone degli sposi!
La cerimonia si svolge a casa della sposa. Lo sposo, poi arriverà su un cavallo bianco come un vero e proprio principe con spada; sarà seguito da un corteo numeroso a suon di trombe.
La sposa offre dello yogurt e miele allo sposo in presenza degli invitati e del sacerdote.
Lo sposo, invece, per tre volte assicura al padre della sposa di assisterla per sempre nel matrimonio.
Il sacerdote lega un lembo del sari alla camicia dello sposo e i due si scambiano anelli e ghirlande, si prendono per mano e gettano le offerte nel fuoco.
Camminano attorno al fuoco cantando inni per la fedeltà, prosperità e fortuna della coppia toccandosi il cuore.
Lo sposo sale poi, su una pietra e la sposa appoggia la punta del piede destro:simbolo di fermezza. Dopo sette passi attorno al fuoco diventano così marito e moglie. Lo sposo allaccerà un girocollo alla sposa e le porrà una polvere rossa sulla scriminatura dei capelli che porterà sempre.
Tutti gli invitati a questo punto, lanceranno petali di fiori. I due sposi partiranno per la loro casa portando con sé il braciere del fuoco sacro! Il sacerdote pone una noce di cocco sotto lo zoccolo del cavallo, in modo che appena partiti si romperà. I festeggiamenti dureranno anche i cinque giorni successivi al matrimonio!!
Però… molto rapidi e superficiali questi indiani, eh?
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